Docente di laboratorio di informatica presso l’istituto Pinifarina di Moncalieri, da sempre si occupa di nuove tecnologie e metodologie didattiche e sperimenta con gli studenti del primo anno di studio progetti realizzati con Arduino, Raspberry, Android e Scratch. Puntualmente li coinvolge in diversi eventi nel campo delle TIC. Docente in numerosi corsi di formazione, collabora dal 2010 con Dschola in vari progetti in tutto il territorio Torinese.
I CoderDojo sono club gratuiti il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli. CoderDojo è un movimento aperto, libero e totalmente gratuito organizzato in centinaia di club indipendenti sparsi in tutto il mondo.
1. Siate curiosi e attenti. Al bambino, a ciò che desidera realizzare, a ciò che prova. “Perché mi sta facendo questa domanda? Come si sente? Che faccia fa?”. Non concentratevi su ciò che dovete rispondere ma su ciò che vi sta chiedendo.
2. Il bambino è competente: lui sa quello che vuole realizzare e ha le risorse per farlo. Se vi sembra molto indeciso, aspettate con fiducia. Voi dovete solo facilitarlo, magari proponendo alternative. Ma solo lui può trovare la “sua” soluzione.
3. State a fianco, non davanti. Intervenite solo su richiesta del bambino stesso per aiutarlo a superare le eventuali difficoltà tecniche che può incontrare durante la realizzazione. Chiedetegli cosa farebbe, prima di dare la soluzione “giusta”.
4. Gli errori ci piacciono: incoraggiare il bambino a fare quello che desidera senza paura di sbagliare, perché anche dagli errori si possono imparare cose nuove e sorprendenti. Del resto anche noi sbagliamo, no?
5. Incoraggiate: mostratevi soddisfatti di vederli agire autonomamente e ditegli cosa stanno facendo bene. Se gli dite cosa fanno in modo corretto, sapranno rifarlo. Se sostenete i tentativi, avranno voglia di proseguire perché si sentiranno capaci, sapranno di potercela fare. E ci interessa più questo del risultato finale.
6. Non dite “NON”: tutte le frasi possono essere dette in modo positivo pur mantenendo lo stesso messaggio. “Non dovevi fare così” diventa “Prova a fare in questo modo”.
7. Divertitevi! Il gioco è una cosa molto seria: bisogna prepararsi, ma soprattutto bisogna stare e essere motivati. Più che tante cose che direte, passerà la vostra passione!
Nel video li avete riconosciuti? Iemmolo Culeddu e Alessandro salgono sul palco e si presentano
Applausi
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